Cos'è l'implantologia dentale?
L’implantologia dentale è quella specialità dell’odontoiatria che si occupa del ripristino dei denti perduti, grazie all’ausilio di soluzioni artificiali. Di norma, si ricorre a “radici” in titanio oppure in altri materiali biocompatibili, che vengono inserite nella sede del precedente dente e, nel tempo, osteointegrate dall’organismo.

Può capitare che, nel corso della vita, si perdano uno o più denti. Un evento traumatico, delle carie profonde tali da aver compromesso in modo irrecuperabile le radici, la presenza di una forma grave di parodontite: queste sono le più comuni situazioni che comportano l’estrazione del dente o, ancora, la sua caduta naturale.
In passato, per ovviare alla mancanza dei denti si ricorreva a protesi mobili oppure al cosiddetto ponte fisso: un dente artificiale, adagiato sulla gengiva e sorretto da quelli vicini. Oggi, quando possibile, si preferisce l’approccio dell’impianto dentale in quanto si evita di dover limare i denti adiacenti per ricoprirli con corone (capsule), operazione sicuramente molto invasiva sui denti interessati, soprattutto se questi sono ancora sani. L’utilizzo dell’impianto ci permette di ottenere un risultato stabile e duratura nel tempo.
Come è fatto un impianto dentale
Innanzitutto, è necessario comprendere come sia fatto un impianto dentale, ovvero un dente artificiale che andrà completamente a sostituire quello mancante. In linea generale, la riabilitazione implanto-protesica è costituita da tre diverse componenti:
- La vite endossea, realizzata in titanio e inserita nell’osso mascellare o mandibolare. È di fatto la radice artificiale che andrà a occupare la posizione della radice naturale perduta. La scelta del titanio non è casuale: oltre a essere un materiale leggero e molto resistente, non è soggetto a particolari corrosioni ed è completamente biocompatibile;
- Il moncone, detto anche abutment, ovvero la porzione che fuoriesce a livello della gengiva e su cui verrà applicato il dente artificiale;
- La protesi dentaria, ovvero la corona artificiale creata affinché riproduca perfettamente nella forma e nel colore quello mancante.
Come si realizza un impianto dentale
La realizzazione di un impianto dentale è un percorso che avviene nella maggior parte delle volte in più sedute, fra loro diluite nell’arco di diversi mesi. Questo perché, nella maggior parte dei casi, prima di montare la protesi dentaria si attende la completa osteointegrazione della vite endossea: in altre parole, la completa guarigione dell’osso attorno alla radice artificiale.
Qualora ci siano delle condizioni specifiche si può pensare di procedere con il cosiddetto “carico immediato”, che consiste nel posizionare l’impianto e completare la riabilitazione protesica entro 48 ore.
In generale il processo parte con l’analisi delle condizioni del paziente, per stabilire la fattibilità dello stesso impianto: tramite strumenti radiografici, viene valutata la qualità e la quantità dell’osso mandibolare o mascellare, per verificare l’effettiva possibilità di inserirvi una radice artificiale. Dopodiché, si procede con la pianificazione dello stesso impianto, anche con tecniche computerizzate di ricostruzione 3D.
Talvolta queste tecniche avanzate ci permettono anche di eseguire una chirurgia implantare guidata, che consiste nel programmare prima dell’intervento le sequenze dello stesso e realizzare delle mascherine guida così da avere maggior comfort e precisione durante la fase chirurgica.
Il posizionamento dell’impianto avviene in anestesia locale, affinché il paziente non provi dolore e fastidio, ed è ormai una pratica decisamente consolidata. L’odontoiatra procederà dapprima a incidere la gengiva, in corrispondenza della precedente posizione del dente, dopodiché procederà alla realizzazione dell’apposito foro osseo sul quale verrà avvitata la corrispondente vite endossea. Una volta inserita quest’ultima, si procede con la sutura della gengiva e con la disinfezione del moncone.
Per quanto oggi esistano impianti a carico immediato, e quindi con protesizzazione nella stessa seduta, di norma si attende la completa guarigione dell’osso prima dell’applicazione della protesi dentaria. Il processo può richiedere dai 4 ai 6 mesi per l’osso mascellare e dai 3 ai 4 per quello mandibolare. In questa fase, al paziente sarà richiesto di seguire alcune semplici indicazioni igieniche per mantenere uno stato di salute adeguato, così da agevolare il processo di guarigione. Una volta che si sarà verificata la completa osteointegrazione, verrà infine applicata la protesi e il dente risulterà così completamente ripristinato.
Successo e controlli ciclici dell’impianto
Le tecniche di implantologia dentale sono divenute negli ultimi decenni talmente raffinate da garantire un elevatissimo successo: sono a oggi pochissimi i casi di rigetto, ovvero di mancata osteointegrazione, del dente artificiale.
È però importante che il paziente segua i consigli di igiene orale ricevuti dall’odontoiatra e che si sottoponga a controlli ciclici, per verificare la condizione delle gengive e dello stesso impianto. Per quanto un dente artificiale non sia soggetto all’azione della carie, rimane sempre la possibilità che i batteri aggrediscano le gengive e i suoi tessuti di sostegno, andando anche a determinare infezioni che potrebbero alterare la tenuta stessa dell’impianto.